Il Presidente Tortorella: « Ora accelerare su legge Gelli per la piena tutela dei medici, creiamo un doppio scudo a difesa dei diritti dei medici e degli operatori sanitari».
«Grande soddisfazione per la conversione in legge del Ddl antiviolenza per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari. Un plauso a chi ha sempre sostenuto con forza questo provvedimento che offre strumenti preventivi e dissuasivi dalla violenza contro i medici e di tutti gli operatori sanitari. Un provvedimento reso necessario dall’escalation di aggressioni contro gli operatori sanitari, si stima oltre 1200 all’ anno, esacerbate dal clima di crisi a cusa dell’emergenza Covid-19. Una battaglia che anche Consulcesi appoggia da sempre, dal punto di vista legale con la tutela delle vittime e anche dal punto di vista psicologico, con l’istituzione del Telefono Rosso». È così che Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi, commenta il via libera all’unanimità da parte dell’Aula del Senato al Disegno di legge recante disposizioni per la tutela della sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.
«E dopo il Ddl antiviolenza, chiediamo anche un’accelerazione sulla Legge Gelli e sulla piena applicazione dei decreti attuativi anche considerando la recente vicenda di cronaca nella Rsa a Como – prosegue Tortorella – per prevenire una nuova esplosione di denunce da parte delle vittime da Covid-19. La risoluzione di questo vuoto normativo creerebbe un doppio scudo di difesa per la piena tutela dei medici e operatori sanitari». Sappiamo che in Italia nell’ultimo decennio ci sono state 35mila nuove azioni ogni anno con oltre 300mila procedimenti aperti. Numeri che, per effetto del Covid-19, rischiano di salire, secondo le nostre stime, di almeno un 15%. Con l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, sta crescendo rapidamente il numero delle associazioni e dei movimenti che supportano i pazienti spesso in inutili battaglie legali contro i medici. Secondo Consulcesi la soluzione sarebbe quella già indicata da Federico Gelli, che insieme all’ex collega Amedeo Bianco, è l’estensore della Legge 24. La norma che regola la responsabilità professionale di tutti gli esercenti le professioni sanitarie, tutelandoli da battaglie legali inutili, è bloccata in attesa dei decreti attuativi e non è dunque pienamente operativa. La firma del ministro dello Sviluppo economico Patuanelli è nell’aria da tempo, ma tarda ancora ad arrivare nonostante i pareri positivi del dicastero da lui presieduto e da quello alla Salute.