Coronavirus, Paris Blockchain Week Summit rinviato a dicembre. Tutte le conseguenze del virus sulle criptovalute

Il Paris Blockchain Week Summit è stato rinviato al 9 – 10 dicembre. L’evento, programmato per il 31 marzo – 1 aprile, è stato posticipato per far fronte all’emergenza coronavirus. Gli organizzatori dell’evento, infatti, seguendo le linee guida del governo francese, ha disposto il rinvio del Paris Blockchain Week Summit, visti i provvedimenti che vietano gli assembramenti di persone, al fine di evitare il propagarsi del coronavirus. L’avviso del procrastinarsi dell’evento ha sottolineato come la conferenza di presentazione si svolgerà come programmato, con luogo, programma e setup dell’evento che restano invariati. Gli organizzatori della Paris Blockchain Week Summit hanno annunciato che il parterre dei relatori si amplierà. Intanto, tra i convenuti all’evento è possibile notare la presenza di molti volti prestigiosi del comparto industriale, come l’amministratore delegato di Binance Changpeng Zhao, il Ministro delle finanze francese Bruno Le Maire, la fondatrice e amministratore delegato della società blockchain Parity Technologies Jutta Steiner, il CIO di Coinshares Meltem Demirors, il cofondatore e amministratore delegato di Messari Ryan Selkis e il chief scientist di Brave Browser Ben Livshits. Nel frattempo, l’influenza dell’epidemia da coronavirus ha avuto conseguenze importanti sui settori della finanza tradizionale e della blockchain. Infatti, secondo le notizie diffuse da Cointelegraph, moltissimi summit sulle criptovalute e programmati in Asia, sono stati differiti. Inoltre, una mining farm cinese (una struttura attrezzata all’estrazione dei Bitcoins o delle altre criptovalute) è stata costretta alla chiusura. Coinbase, l’exchange americano di criptovalute, e Messari, società di blockchain, hanno invitato i dipendenti a lavarare da casa. In più, Coinbase ha previsto una programmazione, in relazione all’eventuale scoppio dell’epidemia. Il settore delle criptovalute, poi, ha conosciuto un declino importante a fine febbraio, quando l’oro ha fatto segnare il suo decremento più importante, mai registrato dal 2014. Il fenomeno è stato causato dalle importanti svendite, registrate anche nei mercati tradizionali. Infine, l’analista Naeem Aslam e l’amministratore delegato Ian Balinasi sono confrontati con il Cointelegraph, in relazione alle conseguenze che il coronavirus potrebbe avere sul settore delle criptovalute.

 

Il Dottor David Martinelli avvisa: “No a demonizzazione social, TikTok creativo, ma attenzione agli abusi”

500 milioni gli utenti che ne usufruiscono, battendo così Facebook ed Instagram. Si tratta di TikTok, il social del momento. I suoi seguaci prendono il nome di Tiktoker. Le statistiche dicono che più attivi appartengono ad una fascia d’età compresa tra i 7 e i 16 anni, la cosiddetta generazione Z, che raccoglie coloro che sono nati tra la seconda meta degli anni ’90 e i primi dieci anni del 2000. Da qualche settimana si è concluso il “Safer Internet Day”, promosso dal pool legale Consulcesi, da anni punto di riferimento per personale medico e sanitario. La giornata di quest’anno ha avuto al centro il tema della dipendenza digitale, attraverso il supporto dello psichiatra David Martinelli. Il dottor David Martinelli è specialista in dipendenze dal Web presso il Policlinico Gemelli e responsabile scientifico del corso Fad “Internet & Adolescenti: dal cyber bullismo alla web dipendenza”. Si tratta di un corso fruibile anche mediante e – book, rintracciabile sul provider Sanità in – Formazione. Questo corso, sostenuto anche dal Ministero della Salute, è caratterizzato da un progetto educativo e formativo, rappresentato dal film “Sconnessi”, diretto da Christian Marazziti. Il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella spiega: “La metodologia dei Film Formazione, lanciata in occasione della pandemia Ebola,  è tra le più scelte dai professionisti della sanità per aggiornare le proprie competenze. In particolare, patologie legate a tematiche di grande rilievo sociale e mediatico che generano vere e proprie psicosi collettive, come l’attuale caso del Coronavirus, possono sfruttare la forza comunicativa e narrativa della cinematografia”. Secondo i dati diffusi da un rapporto curato dalla Fondazione Policlinico Universitario Gemelli – Università del Sacro Cuore, un adolescente su cinque ha stabilito un legame critico con Internet. Le cifre lanciano un allarme, ma il dottor David Martinelli afferma che è inutile negare o demonizzare il Web o i social. La questione, infatti, non va sottovalutata, ma affrontata con soluzione studiate ed efficienti. Il Web ed i social appartengono alla vita quotidiana, caratterizzata da una rivoluzione digitale in corso, ed investe ogni ambito dell’esistenza umana, compresa la salute. Il dottor David Martinelli assicura che ostacolare e rifiutare l’utilizzo dei social ai ragazzi è senza senso; può avere controindicazioni rilevanti. Le soluzioni proposte dal dottor David Martinelli si chiamano preparazione e informazione. Si tratta delle due parole chiave per poter usare la rete in modo responsabile. I primi che devono approfondire la conoscenza nel campo sono i genitori. Secondo il dottor David Martinelli i genitori devono guidare la rivoluzione digital, insegnando ai ragazzi l’uso intelligente dei social. Contro ogni previsione, il dottor David Martinelli svela le potenzialità del social cinese TikTok: è creativo, incoraggia alla velocità e al dinamismo. Ha una struttura chiara e semplice, grazie al suo sistema di Intelligenza Artificiale, stimola la produzione di video di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi, con sottofondi musicali, filtri ed effetti sonori. TikTok permette di realizzare video di balli, gag comiche e imitazioni musicali in playback. Il dottor David Martinelli, invita i genitori a scoprire i motivi per cui i figli sono affascinati dai social, ad osservare e realizzare insieme un video da condividere su TikTok. Lo psichiatra David Martinelli esorta i genitori a “conoscere i loro gusti e le loro attitudini”, perché “uno dei metodi per evitare che i ragazzi diventino dipendenti da internet è eludere la solitudine e il senso di isolamento e accorciare le distanze tra la figura genitoriale e i figli, facendo un passo verso il loro mondo”. Dopo l’attività di conoscenza e condivisione, sarà compito dei genitori “educare” i propri figli a staccarsi dal virtuale per tornare nel mondo reale, in modo da approfondire amicizie, rapporti interpersonali, colmando il tempo libero di attività edificanti. Così, il dottor David Martinelli ha lanciato l’idea di chiudere la connessione per un’intera giornata, come avviene nel film “Sconnessi”. È un film presentato presso il Ministero della Salute e che mostra la giornata di una famiglia che trascorre l’intera giornata offline. Il Ministero sta valutando la proposta di lanciare lo #Sconnessiday, idea già avanzata dal team Consulcesi nel 2018, invitando i ragazzi a spegnere smartphone e connessioni per un intero giorno.

 

Roma si prepara alla “Blockchain Week” di marzo

Dal 17 al 21 marzo via alla “Blockchain Week” a Roma dove, in un locale di Via Barberini, sarà possibile conoscere più da vicino le criptovalute, scambiarle e informarsi sull’argomento. La Blockchain Week rappresenta un evento che consentirà un approfondimento sul settore, permettendo un confronto tra esperti, creatori di startup, manager di aziende nazionali ed internazionali. La Blockchain Week, dunque, riunirà tutte le realtà che stanno facendo della blockchain, delle criptovalute e della finanza decentralizzata campi di investimento di notevole importanza per i loro business. E, alla fine, di marzo, proprio a Roma aprirà il primo Bitcoin Cafè europeo e, forse, anche mondiale. Infatti, la blockchain è diventata, con il tempo, la nuova e più grande frontiera di Internet. A dieci anni dalla sua nascita, questa tecnologia, basata sulla logica della catena dei blocchi, è diventata una piattaforma innovativa, in grado di fornire nuove risposte alle necessità di imprese, organizzazioni, consumatori e cittadini. Nell’ultimo decennio, la blockchain ha avuto un’incidenza sui costi dei trasporti, sulla lotta alla falsificazione, sugli scambi commerciali, sulla tracciabilità delle merci, dei comparti della produzione e della distribuzione. La blockchain sta aprendo nuovi percorsi, incoraggiando aziende ed organizzazioni a nuovi e sempre più elevati investimenti. Insieme al 5G, anche la tecnica a blocchi è diventata il centro delle nuove e più avanzate tecnologie. All’interno della Distributed Ledger Technologies, infatti, la blockchain va a creare soluzioni basate su registri e libri mastri condivisi, che ne permettono l’accesso e la lettura da parte di più soggetti presenti nella rete. Registri e libri mastri condivisi, ma inattaccabili ed inaccessibili dagli hacker. Inoltre, la blockchain sta aprendo scenari occupazionali imprevedibili poiché, stando a quanto detto da Linkedin, le abilità sulla tecnologia a blocchi risultano essere le più richieste nel mondo del digitale. Le aziende cercano risorse umane con abilità particolari, senza contare che l’Italia ha investito 30 milioni di euro nella Blockchain e nella Distributed Ledger. E le risorse investite hanno subito un incremento del 100% rispetto al 2018. Le criptovalute, seppur non ancora considerate con fiducia, appartengono stabilmente a piattaforme leader quali Microsoft, IBM, Telegrame e Facebook. Tra gli organizzatori della Blockchain Week a Roma, c’è l’italiano Gian Luca Comandini, docente di Blockchain presso l’Università Guglielmo Marconi, promotore di Blockchain Core, socio della task force per la Blockchain del Ministero dello Sviluppo economico e cofondatore dell’associazione di categoria Assobit. Proprio Gian Luca Comandini ha espresso il suo compiacimento per l’evento che a marzo accenderà di entusiasmo la capitale: “E’ importante che anche l’Italia faccia la sua parte e si affacci da leader nel settore fintech anche nel panorama globale”, poiché consapevole che la blockchain sia il nuovo traguardo del futuro. A tal proposito afferma: “Ormai, banche, governi e multinazionali stanno adattando le proprie infrastrutture monetarie a nuovi concetti di crittografia e decentralizzazione, è un punto di non ritorno”. Comandini profetizza nei prossimi dieci anni “il collasso di tanti sistemi intermediari che hanno causato fin troppe crisi e problemi globali e ad accogliere nel bene e nel male una nuova era di decentralizzazione. Ciò impatterà su tutto, non solo sul nostro sistema economico e monetario che tuttavia è il primo ad essere rivoluzionato”. E ripone la sua speranza nella gente, auspicando che acquisti fiducia nel bitcoin, senza volgere lo sguardo su “altri tipi di monete pseudo – decentralizzate”. Il Professor Gian Luca Comandini sarà in buona compagnia nel corso del suo intervento presso l’hotel Mercure Roma West, dove illustrerà gli effetti della rivoluzione Bitcoin. Infatti, sarà affiancato da esperti italiani e mondiali come: Paolo Ardoino, Cto di Bitfinex e Tether, due tra le eccellenze crypto al mondo; Giacomo Zucco, maximalist ed esperto di Bitcoin; Marco Monaco Blockchain Competence Center Leader di PwC; Massimo Chiriatti, Cto Blockchain & Digital Currencies di Ibm; Alexander Filatov, cofondatorie e Amministratore Delegato di Ton Labs; Marcello Minenna; Federico Tenga, cofondatore di Chainside. La tecnologia bitcoin appartiene ormai a molti brand di grido e sta evolvendo anche in Italia dove SIAE, SIA, Barilla, Mediolanum, Consorzio Arance Rosse di Sicilia stanno compiendo test per verificare la sua futura applicazione.

Quali sono le abitudini di noi italiani quando dobbiamo scegliere come curare il nostro benessere? Quali sono i tipi di farmaci che solitamente scegliamo di acquistare in farmacia? La fotografia arriva dai recentissimi studi sull’argomento effettuati da Iqvia, il provider globale in ambito sanitario e farmaceutico. Secondo uno studio che si focalizza in particolare sul mercato totale dei prodotti venduti nelle farmacie italiane, Iqvia dichiara che gli italiani nel 2019 hanno acquistato prodotti in farmacia per un fatturato totale pari a 24,2 miliardi. Questo dato però è in lieve calo rispetto quello riferito all’anno precedente (cioè il 2018), quantificato in un – 0,7%. Ma andando a guardare più nel dettaglio, il provider si concentra nel mettere a nudo tutte quelle che sono le nostre abitudini in fatto di acquisti in farmacia. Andando quindi a scorporare i dati totali e suddividerli per sezioni, si nota come gli acquisti di medicine da prescrizione (denominato ‘comparto etico’), mantenga ancora una buona percentuale di acquisto, quantificata in 58,6% dei prodotti venduti. Nel 2019 però, tali acquisti vedono una flessione dll’1,3%, con una perdita totale del fatturato pari a circa 180 milioni di euro. Ma quindi da cosa è rappresentata la crescita del mercato dei prodotti acquistabili in farmacia? A far segnare una flessione positiva, sono invece i prodotti inscrivibili all’interno del cosiddetto ‘reparto commerciale’, cioè gli integratori e i prodotti per la cura della persona. Nel 2019 abbiamo acquistato cosmetici e creme in farmacia più dell’anno precedente. La ragione, come osservato dagli esperti Iqvia, è riconducibile ad un crescente bisogno di qualità da parte dei clienti, che oltre all’acquisto di prodotti di alta fascia per la cura della persona, cercano anche il consiglio di esperti spesso reperibili proprio all’interno di farmacie di fiducia. A segnare un calo invece, sono anche il mercato dei prodotti per la nutrizione – come ad esempio gli alimenti per celiaci o il latte in polvere – e i prodotti parafarmaceutici – ad esempio termometri, siringhe, ecc. -. In particolare i prodotti per celiaci venduti in farmacia devono fare i conti con la concorrenza della grande distribuzione che avanza inesorabile (nei supermercati forniti, i prodotti per celiaci sono solitamente reperibili a costi più bassi rispetto quelli proposti dalle farmacie). Infine, un altro dato positivo viene registrato da Iqvia: in Italia, a differenza di ciò che sta accadendo in molto altri paesi – come la Germania o l’Inghilterra ad esempio – aprono sempre più punti vendita. Solo nell’ultimo anno sono nate circa 300 nuove farmacie, il cui fatturato va naturalmente ad impattare positivamente sulla redditività totale di questo settore.